Classifica Editori Mondo 2018

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L’edizione 2018 della classifica dei maggiori editori a livello globale, promossa per l’undicesimo anno da «Publishers Weekly» e «Livres Hebdo» e riferita ai risultati ottenuti nel 2016, vede anche quest’anno Pearson stabile in testa, nonostante un forte calo del 15% del fatturato (5,617 miliardi di dollari nel 2016, contro i 6,625 miliardi di dollari del 2015 e i 7,072 miliardi del 2014). Al secondo posto troviamo RELX Group, seguito da Thomson Reuters, Bertelsmann e Wolters Kluwer. Bertelsmann ha registrato una riduzione di fatturato del 7,0% rispetto al 2015, dovuta principalmente alla performance negativa di Penguin Random House.
Pearson e Bertelsmann non sono gli unici gruppi ad avere un segno negativo. Anzi, nelle prime dieci posizioni, solo due realtà hanno avuto incrementi di fatturato: lo spagnolo Grupo Planeta (al settimo posto) con +4,4% e Spring Nature (in decima posizione) con +7,0%. 

Il primo gruppo italiano in classifica è Mondadori, che passa dalla 39° posizione del 2015 alla 28° del 2016, con un fatturato di 501 milioni di dollari – contro i 350 milioni del 2015 – grazie anche all’acquisto di RCS Libri (divenuta Rizzoli Libri Spa), non ancora considerato nella precedente classifica. Segue alla 29° posizione De Agostini Editore, che risale la classifica rispetto al 34° posto dell’anno scorso, nonostante un fatturato in calo: 469 milioni di dollari nel 2016 contro i 483 milioni nel 2015. La terza realtà italiana presente è il Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, stabile in 33° posizione, con un fatturato in crescita dai 344 milioni di dollari del 2015 ai 431 milioni del 2016. Questo valore comprende anche il fatturato di Messaggerie Italiane.

A livello globale emerge il calo di vendite nel settore educativo, che ha portato diversi gruppi a mettere in atto riorganizzazioni aziendali e riduzioni di personale. Un calo che non ha riguardato soltanto Pearson, protagonista di una vera e propria ristrutturazione nel 2016, con un taglio di 4 mila posti di lavoro.
Anche McGraw-Hill Education, per esempio, ha visto un calo di fatturato: da 1,835 miliardi di dollari nel 2015 a 1,757 miliardi nel 2016. Nonostante tutto, però, continua a essere il gruppo editoriale più importante con base negli Stati Uniti (e all'ottavo posto in classifica).

Questa classifica, che comprende i 50 maggiori gruppi editoriali a livello mondiale, conferma un aspetto evidente: nel 2016 il fatturato è ancora in gran parte realizzato da case editrici europee, con un aumento della loro incidenza rispetto al 2015. Quasi il 60% (59,80%) del fatturato totale è realizzato infatti da case editrici con sede centrale in Europa, in aumento rispetto al 51,40% del 2015 e al 57,05% del 2012. Detto in altro modo, è ancora la «vecchia Europa» il mercato a cui è attribuibile oltre la metà del copyright librario mondiale. In aumento anche la quota generata dalle realtà editoriali con base in Nord America (31,12% nel 2016, contro il 26,41% nel 2015 e il 26,43% nel 2014). Non è possibile fare confronti invece con l’andamento generale delle case editrici asiatiche, a causa dell’esclusione dalla classifica dei gruppi editoriali cinesi. Nel 2016 infatti il governo cinese ha cambiato i criteri di selezione per la classifica delle principali aziende culturali del Paese (che comprendono anche le case editrici), basati non più solo su valori economici ma soprattutto legati all'impatto sociale dell'attività. Questo ha reso impossibile inserire le realtà cinesi nella classifica (l’anno scorso erano cinque gli editori cinesi presenti, di cui due nelle prime dieci posizioni). Al di là di questo, emerge comunque una sostanziale stabilità di numero e di fatturato delle case editrici giapponesi e coreane.

È interessante osservare infine il ritorno in classifica delle case editrici brasiliane, dopo l’assenza del 2015, dovuta in larga parte alla grave crisi economica che ha colpito il Paese. Sono due le realtà presenti: Somos Educação in 32° posizione e Editora FTD al 49° posto. Il Brasile è finora l’unico Paese sudamericano che è riuscito a posizionare una propria azienda nel ranking mondiale dei gruppi editoriali.