Elezioni Usa 2012 vince Obama sarà ancora Presidente wins presidential elections

Gli Usa rieleggono Obama
"Il meglio deve ancora arrivare"

Il presidente democratico batte di misura il repubblicano Romney, che alla fine si congratula. Ma il Paese resta spaccato: la Camera è in mano alla destra

Succede alle 23.14 orario della costa Est (le 5.15 in Italia). E’ la repubblicana Fox, prima fra i grandi network, a concedere a Barack Obama il contesissimo Ohio con cui ottiene i voti necessari per confermarsi alla Casa Bianca altri quattro anni. In verità, l’Ohio rimane in bilico, così quello che gli permette con certezza di superare la fatidica quota di 270 Grandi Elettori è la Virginia. Nel corso della lunga serata, che ha trascorso nella sua casa di Kenwood a Chicago a cena con Michelle, via via si impossessa di Stati chiave come la Pennsylvania, il Wisconsin, il Michigan, lo Iowa e più tardi anche il Colorado e la Virginia, appunto. Sono quasi tutti successi di misura, poche migliaia di preferenze su milioni di voti, ma Mitt Romney è battuto. Nonostante l’ex Governatore del Massachusetts avesse iniziato a credere nei sondaggi che, nelle ultime settimane, dopo la sua netta vittoria nel primo dibattito televisivo, lo davano in rimonta e qualcuno addirittura in sorpasso.

fair play — Nel quartier generale di Obama a Chicago è festa grande, ma l’entusiasmo si era acceso molto prima dell’annuncio delle televisioni. Ci vogliono diversi minuti prima che Cnn, Nbc e le altre tv confermino la rielezione, Obama, però, si espone subito twittando una frase che non lascia dubbi: “Grazie di tutto: altri quattro anni per merito vostro”. Sono proprio i suoi cinguettii che rendono più ufficiale il trionfo, anche se mancano tanti voti da conteggiare e soprattutto non arriva la concessione dell’avversario. Quella si farà attendere per circa un’ora e mezzo, perché inizialmente Romney non vuole arrendersi. Intanto l’Empire State a New York si illumina d’azzurro. Alle 12.55 finalmente si presenta sul palco di Boston e con signorilità pronuncia un breve e accorato discorso (5’): “Ho appena chiamato il Presidente e gli ho porto le mie congratulazioni. Se le merita tutte. Siamo in un momento difficile e gli auguro di poter guidare il Paese con successo”. 

ringraziamenti — Obama si affaccia all’1.38 davanti a una folla festante accompagnato dalla moglie e le figlie: “Grazie a ognuno di voi: ci siamo risollevati e abbiamo combattuto assieme. E il meglio deve ancora arrivare”. Poi i ringraziamenti a tutti: “A Joe Biden, il miglior vicepresidente che si possa avere”. A chi ha votato “e non solo per me, ma anche per Romney, perché così ha fatto sentire la sua voce”. Un discorso mai banale come non era stata banale la sua elezione quattro anni fa, quando era diventato il primo Presidente nero. Quello del cambiamento del “Yes, we can”. Ora, senza le pressioni di dover riaffrontare un’altra campagna elettorale, cercherà di portare avanti le sue battaglie in un Paese che rimane comunque spaccato a metà. Perché il voto popolare lo premia, ma di pochissimo. Ha rischiato di diventare il quarto presidente ad andare a Washington senza sostegno della maggioranza della gente: era accaduto nel 1876, 1888 e più recentemente nel 2000. Ma Obama dovrà vedersela anche con un Congresso che per metà gli rimane ostile. La Camera, infatti, resta in mano ai repubblicani, mentre il Senato in quella dei democratici. Dunque, nel quadro politico Usa non cambierà assolutamente niente.